Coronavirus, Telefono rosa: richieste di aiuto dimezzate, pericolo violenza donne

Cala il numero di richieste per stalking, ma il pericolo di violenze domestiche è maggiore nella convivenza forzata di questi giorni". È quanto si legge in una nota del Telefono rosa

Coronavirus, Telefono rosa: richieste di aiuto dimezzate, pericolo violenza donne

"Le richieste d'aiuto al Telefono Rosa sono passate dalle 1104 tra l'8 e il 15 marzo del 2019 alle 496 nello stesso periodo di marzo 2020. Il numero di telefonate ricevute fanno riferimento al numero antiviolenza e stalking 1522, servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio-Dipartimento per le Pari Opportunità. Cala il numero di richieste per stalking, ma il pericolo di violenze domestiche è maggiore nella convivenza forzata di questi giorni". È quanto si legge in una nota del Telefono rosa.

"Nonostante il dato sia palesemente in calo non bisogna far calare il sipario su tale fenomeno. L'allarme lanciato dell'Avvocato matrimonialista Elisa Anania a porre attenzione sulla violenza alle donne, spesso che accade in ambito domestico, che in questi giorni di convivenza forzata con il proprio compagno, anche in compagnia dei figli. Il mix potrebbe produrre un acuirsi di violenze nella coppia, con inevitabili effetti ancora più negativi verso eventuali figli presenti", prosegue il comunicato.

"Manteniamo accesa l'attenzione- spiega l'avv. Elisa Anania- in quanto, seppur il numero di telefonate sia sceso, questo non significa che effettivamente la violenza sia in diminuzione. Anzi, in questo periodo così difficile per la libertà individuale, le donne sono costrette a trascorrere 24 ore in casa con il proprio aggressore, che da quello che sappiamo, molto spesso si trova tra le mura domestiche. In Italia l'81,2 per cento dei femminicidi, nel 2019, è avvenuto all'interno della famiglia. Occorre dunque ancora più attenzione alle donne in questo momento in un paese dove nel 2019 sono state registrate dalla Polizia di Stato 88 vittime ogni giorno: una donna ogni 15 minuti".

"In questo clima di restrizioni- afferma l'avv. Anania- il fenomeno dunque si potrebbe acuire, diversamente dai trend dei sondaggi. L'imposizione dell'isolamento può amplificare il rischio a cui le donne sono esposte. Il calo delle chiamate dunque si spiegherebbe nella condizione di isolamento sia fisico sia mentale che scoraggia le vittime a richiedere aiuto e a lanciare un segnale all'esterno, magari parlando della situazione con un'amica o con un conoscente. I questo momento, più che mai e' importante comunicare e denunciare le eventuali violenze subite, che possono risultare ancora più strazianti in un convivenza in quarantena. E' bene sapere che ci si può affidare agli appositi centri anti violenza che offrono anche un alloggio al riparo dall'aggressore". 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)